Prospettive di analisi della Ricerca nazionale anno 2020
L’impatto della pandemia
Nonostante l’incertezza del momento e la percezione del rischio per il futuro, le organizzazioni italiane stanno aumentando gli sforzi per trasformarsi ed evolversi al fine di risultare maggiormente competitive nel nuovo scenario post-pandemico. Tale obiettivo è raggiungibile in maniera sostenibile, anche in periodi di crisi, mantenendo un forte legame tra la strategia e l’operatività, correlazione garantita dal project management.
Il contesto imprenditoriale attuale, anche a causa della pandemia, assume sempre di più tratti di una configurazione VUCA (Volatile, Uncertain, Complex, and Ambiguous), cioè instabile, incerto, complesso ed ambiguo. Le organizzazioni si sono trovate costrette ad aggiornare i loro “sistemi operativi”, adottando nuovi principi nel modo di lavorare, sfruttando una mentalità “agile” ed aggiornando forzatamente le loro competenze. Anche in questi contesti così dinamici è importante misurarsi, confrontarsi e trasformarsi per affrontare ciò che c’è fuori dalla propria comfort zone.
L’impatto delle riforme del PNRR e del Codice della Crisi d’Impresa
Secondo il PNRR si riuscirà quindi a velocizzare le opere e supportare efficacemente l’operato dei RUP soltanto attraverso il supporto di metodologie e tecniche di gestione virtuose mutuate dal project management, al fine di comprimere i tempi di attuazione dei progetti oltre che per efficientare il controllo dei costi e dei processi di assicurazione della qualità. È evidente che solo gli enti pubblici che abbiano avviato un percorso di crescita verso la maturità di project management potranno essere pronti a cogliere l’impegno sfidante che li aspetta da qui al 2027.
Circa il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, che è entroto in vigore il 1° settembre 2021, la normativa fornisce alle aziende nuovi strumenti per poter diagnosticare in maniera precoce lo stato di difficoltà, con l’obiettivo di garantire il processo di continuità aziendale (art. 2086 c.c.), e consente di derogare all’applicazione degli indicatori di crisi standard al fine di ridurre il rischio di generare falsi positivi, progettandone di nuovi in conformità alle proprie caratteristiche ed adeguati alle specificità dell’impresa.
In tal senso così come le principali software house si sono preparate a commercializzare appositi software per la predisposizione e gestione dei suddetti indicatori, anche il modello ISIPM-Prado® è stato integrato con 29 KPI che, a conclusione dell’assessment organizzativo, individueranno specificità/criticità su cui l’organizzazione dovrà intervenire.